Siracusa, nigeriana costringeva giovani immigrate a prostituirsi
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Siracusa, nigeriana costringeva giovani immigrate a prostituirsi

Migranti

A Siracusa una donna di origine nigeriana è stata arrestata per aver condotto un racket di prostituzione ai danni di giovani immigrate.

Una donna è stata arrestata a Siracusa con l’accusa di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù. La colpevole è una donna nigeriana, che ricattava i giovani minacciandoli con dei riti vodoo contro i loro cari, per costringerli a prostituirsi.  

La vicenda

Tra le vittime anche giovani minorenni. Le forze dell’ordine hanno già provveduto all’arresto della donna, che adesso dovrà rispondere alle accuse di danno di minori, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e autoriciclaggio dei proventi dell’attività delittuosa. La minaccia della donna era quella di ricorrere al “Ju-Ju”, ovvero un rito vodoo. La nigeriana convinceva le vittime ad abbandonare i centri di accoglienza nella quale arrivavano dopo essere emigrati dai loro Paesi. 

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Migranti

L’accusa nei confronti della donna è anche quella di aver fatto correre alle vittime gravi rischi per la loro salute fisica, in quanto era solita far attraversare loro il continente da cui provenivano sotto stretta sorveglianza di pericolosi criminali. Le vittime venivano inoltre seviziate e picchiate finché non raggiungevano l’Italia via mare. 

Era la donna a gestire l’intero racket di prostituzione. Nel giro di pochi mesi la donna avrebbe gestito un altro viaggio dalla Nigeria di almeno otto giovani. Tre di queste sono giunte in Italia nel medesimo periodo. Inoltre avrebbe organizzato la prostituzione di altre due.

Durante l’indagine gli inquirenti hanno rilevato degli importanti spostamenti di denaro dall’Italia alla Nigeria. Si tratterebbe del denaro guadagnato dalle giovani sfruttare durante il loro periodo di prostituzione. La donna avrebbe anche condotto diversi investimenti immobiliari in Nigeria.

Le indagini nei confronti della criminale erano iniziate già diversi anni fa, nel 2016, quando una giovane ragazza testimoniò le violenze di cui era vittima. A coordinare le attività investigative la Direzione distrettuale antimafia di Catania.

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ultimo aggiornamento: 14 Febbraio 2023 15:43

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